Visualizzazione post con etichetta turismo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta turismo. Mostra tutti i post

sabato 12 marzo 2016

IL DINOSAURO ANTONIO IN REALTA' AUMENTATA 2016

Il sito paleontologico di Villaggio del Pescatore inizia la sua stagione di visite per il 2016. 

Da domenica 13 marzo si potrà vedere il nostro affezionato dinosauro Antonio in grandezza naturale, ricostruito in realtà aumentata grazie a delle sofisticate tecnologie computerizzate: un nuovo approccio di divulgazione scientifica per vedere questo rettile erbivoro muoversi nell'ambiente  di 70 milioni di anni fa.

Dopo aver realizzato una versione tridimensionale del dinosauro Antonio in occasione della mostra alle Scuderie del Castello di Miramare (vedi post "Attenzione dinosauri - lavori in corso), la Cooperativa Gemina presenta per il 2016 il dinosauro in realtà aumentata, visibile con una serie di 5 tablets in loco, quindi il dinosauro Antonio in movimento nel suo ambiente naturale; una proposta vincente anche per i non addetti ai lavori, poichè le rappresentazioni tradizionali con disegni e foto in 2 dimensioni potrebbero rappresentare delle limitazioni escludendo così una parte di visitatori da una effettiva comprensione e partecipazione.

APRILE - MAGGIO - GIUGNO 
sabato 14.00 - 18.00
domenica 10.00 - 13.00 / 14.00 - 18.00

LUGLIO - AGOSTO
sabato - domenica 16.30 - 20.30

SETTEMBRE 
sabato 14.00 - 18.00
domenica 10.00 - 13.00 / 14.00 - 18.00

OTTOBRE - NOVEMBRE -DICEMBRE
domenica 10.00 - 17.00

Biglietto intero - 5 euro
Biglietto ridotto (per bambini tra 6 e 12 anni e gli over 65; per gruppi con più di 15 persone; presentando alla cassa il biglietto d'ingresso del Museo) -  3 euro

www.cooperativagemina.com
 
Informazioni e contatti
cooperativagemina@gmail.com
cell. 334 7463432


mercoledì 20 agosto 2014

IMPRONTE E NIDI DI RETTILI ARCOSAURI IN VAL DOGNA - UDINE

Invidiamo a tutto il mondo giacimenti fossiliferi di estrema importanza che restituiscono alla scienza dinosauri, rettili volanti, rettili marini, impronte, nidi, uova. Come ho già ricordato in un precedente post, non sempre è necessario prenotare un aereo per raggiungere questi luoghi...

Sapevate che anche in Italia si sono ritrovati delle impronte e dei nidi di antichi rettili del Triassico?

Starete pensando che sono irraggiungibili perché posti in un luogo montano inaccessibile e poco adatti ad una escursione di famiglia con bambini. SBAGLIATO!

Sono stati scoperti una ventina di anni fa nella Val Dogna in provincia di Udine, Friuli Venezia Giulia, quindi per qualcuno vicini, forse per qualcun altro lontani, ma sempre in Italia! E comunque raggiungibili da chiunque abbia un po' di sana curiosità e appetito paleontologico.

Sono UNICI AL MONDO e appartengono a rettili di arcosauri.


Come ci si arriva?
Dopo aver raggiunto il paese di Dogna, percorrendo la Val Dogna, si raggiunge l'abitato di Chiout di Puppe. All'incirca dopo un chilometro, lungo la strada che porta a Sompdogna si scorge sulla destra della strada una sbarra rossa con una strada sterrata che porta al Torrente Dogna. Parcheggiata l'auto si scende e si arriva ad una piccola centrale idroelettrica. Da questa si risale il torrente per poche centinaia di metri; i nidi, che risaltano all'occhio quando sono illuminati da luce radente si trovano sul lato orografico destro.

ATTENZIONE il sito paleontologico non è segnalato da alcuna cartellonistica.

La scoperta come al solito venne fatta casualmente. Fu il corpo Forestale Regionale a segnalare nel lontano 1994 la probabile presenza di orme esposte su una superficie rocciosa di poco spessore. 
La lastra di dolomie grigie intercalate con marne scure, appartenenti alla Formazione rocciosa del Monticello, del Carnico superiore, Triassico poggiava sul versante destro della valle scavata dal torrente. Rischiavano di essere danneggiate e pertanto vennero asportate nel 1996. Il pezzo inferiore della pista di orme dopo 2 anni era già stata sepolta dai sedimenti delle piene, pertanto è rimasta in loco, ma non è visibile. 
A poca distanza dal ritrovamento delle impronte i paleontologi si accorsero di uno strato roccioso che presentava delle depressioni piuttosto grandi di forma circolare delimitate da un bordo rilevato. Queste strutture particolarissime dopo qualche anno sono state studiate ed interpretate come nidi fossili degli antenati oggi estinti degli attuali coccodrilli.


Appartenevano probabilmente agli autori delle orme fossili ritrovate poco distanti dallo strato con i nidi, a degli  arcosauri, forse al gruppo degli etosauri, rettili vegetariani del Triassico superiore di 220 milioni di anni fa. I nidi hanno un diametro di 1 - 1,5 metri ed una profondità che varia da 5 a 20 centimetri. Si distinguono dalla roccia in quanto hanno un bordo roccioso rialzato. Al loro interno non si sono ritrovati resti di uova.

Da mettere in preventivo per completare l'escursione, anche una visita al Museo del Territorio di Dogna, dove sono esposte nella sezione paleontologica le orme dell'arcosauro trovate nel greto del torrente Dogna. Si possono scorgere 2 piste e alcune orme sparse lasciate da più individui. Essendo simili tra loro è probabile che siano state impresse da individui dello stesso tipo di arcosauri. Erano quadrupedi, con un corpo abbastanza largo e si muovevano sollevando il ventre e la coda. Il movimento era simile a quello di una iguana attuale.
Messaggero Veneto - "Tra i nidi degli antichi coccodrilli della Val Dogna"

Per visitare il Museo del Territorio di Dogna:
Dal 15 luglio al 31 agosto 2014, ogni sabato e domenica dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.00

Le persone interessate ad effettuare una visita potranno rivolgersi all'Ufficio di Informazione e Promozione Turistica del Comune di Dogna
Tel. 0428 93000 
Cell. 347 9061858

martedì 12 agosto 2014

LE IMPRONTE DI DINOSAURO A CASERA CASAVENTO PARCO NATURALE REGIONALE DELLE DOLOMITI FRIULANE

Mi ripeto abbastanza spesso che non è necessario andare negli Stati Uniti, in Cina o in Alaska (vedi questo post) per fare esperienza di luoghi affascinanti che conservano tracce della presenza di dinosauri. Anche se siamo attratti da viaggi in luoghi lontani, talvolta bastano poche ore di automobile per essere catapultati indietro nel tempo, al tempo in cui questi rettili popolavano antichi ambienti.

Con questo pensiero, pochi giorni fa partendo da Trieste ho raggiunto il paese di Claut, nell'alta Val Cellina in provincia di Pordenone, dove nel 1994 è stato scoperto vicino a Casera Casavento, casualmente dal Sig. Giampaolo Borsetto, un sito paleontologico di interesse nazionale: delle impronte fossili di dinosauro.



Come ci si arriva?
Giunti al paese di Claut, sempre in automobile, si risale per la strada lungo il Torrene Cellina, fino a Lesis. Qui si può decidere se proseguire a piedi per circa 5 km su una pista forestale a transito regolamentato o pagare un ticket per parcheggiare l'auto invece alla fine della strada allo sbocco della Val di Gere.






L'itinerario escursionistico indicato dal numero CAI 966 gode di un evidente e chiara segnaletica curata in tutta la zona delle montagne del Gruppo del Monte Pramaggiore dal Parco Naturale Regionale delle Dolomiti Friulane
Dopo qualche centinaio di metri su una semplice carrareccia adatta anche ai bambini raggiungerete Casera Casavento a quota 980 m, adibita a rifugio e ad agriturismo.

Incontrerete immediatamente sulla vostra sinistra un tabellone che vi indirizzerà sul sentiero lungo il vicino torrente, chiamato Ciol de Ciasavent.








Pochi passi e alla fine del sentiero un ulteriore segnaletica vi indicherà il masso (in primo piano nella foto) sul quale si sono fossilizzate le impronte di un dinosauro vissuto all'incirca 200 milioni di anni fa, nel Triassico superiore

Era probabilmente un teropode, cioè un dinosauro bipede e carnivoro. L'impronta più grande ed intera di tre dita è lunga 35 cm e larga 23 cm. Si è fossilizzata in una roccia costituita da dolomie chiare stratificate appartenenti alla Formazione Dolomia Principale. Il masso caduto dalle rocce soprastanti è in una zona un po' pericolosa in quanto soggetta a caduta massi. Fate attenzione!






Oltre all'impronta più evidente indicata con il numero 1, quella del piede sinistro, sul masso si intravvedono anche altre 2 impronte: la numero 3 della mano sinistra e la numero 2 del piede destro.





Generalmente le tracce si osservano meglio nel momento in cui la luce del sole le illumina in modo radente, dunque al mattino presto o alla sera. Ma se dovreste arrivare sul luogo con comodo nelle ore centrali della giornata allora basta bagnare il masso con un po' d'acqua del torrente e compariranno immediatamente.



A conclusione della giornata ritornando a Claut andate a visitare il nuovo centro visite del Parco naturale delle Dolomiti Friulane inaugurato il 2 giugno, dove è allestita la mostra tematica "Vent'anni di passi di dinosauro 1994-2014", realizzata negli anni '90 dal professor M. Tonon.



Link utili :