giovedì 12 dicembre 2013

GIUSEPPE LEONARDI IN VISITA AL SITO PALEONTOLOGICO DEL DINOSAURO ANTONIO


Il Prof. G. Leonardi e la scopritrice del dinosauro Antonio, T. Brazzatti


Quel mito della Paleontologia italiana di cui leggevo i lavori scientifici nei primi anni di universitá si è materializzato al sito paleontologico del Villaggio del Pescatore in provincia di Trieste.

Il Prof. G. Leonardi
Quel mito della Paleontologia italiana che ha studiato per primo quella serie di impronte rinvenute nel 1990 su un lastrone calcareo dei "Lavini di Marco" in Val d'Adige è venuto a far visita al nostro dinosauro Antonio.

Quel mito della Paleontologia italiana che nel 1993 ha visto con occhi esperti il primo dinosauro italiano Ciro a casa dello scopritore Giovanni Todesco, confermando che il reperto esaminato per un'intera notte era il primo dinosauro italiano, ha camminato sopra il pavimento della cava dei dinosauri triestini, (vedi anche il racconto di Giovanni Todesco nel suo libro "Due figli ed un dinosauro" pag. 119).

Si, scusate, ancora emozionata per la visita avvenuta stamattina, in questa tiepida giornata dicembrina, non vi ho ancora detto chi è.

È Giuseppe Leonardi, paleontologo e icnologo di fama internazionale.




Invitato dal proprietario del terreno su cui si estende il giacimento dei dinosauri Mario Sartori di Borgoricco, ci ha onorato della sua presenza assieme alle istituzioni triestine coinvolte nella protezione di questo importante luogo annoverato tra i geositi del Friuli Venezia Giulia di importanza mondiale.

Il Prof. G. Leonardi con il geologo F. Bacchia della Cooperativa "Gemina" accanto al calco del dinosauro Bruno

Il Prof. N. Pugliese a sx, al centro il proprietario Mario Sartori di Borgoricco, al centro e il Prof. G. Leonardi a dx















La grande esperienza che gli deriva da una vita dedicata allo studio della Paleontologia ha confermato quello che tutti noi ci auguriamo da tempo: che gli studi scientifici continuino, visto che permangono ancora delle ipotesi da verificare sul giacimento e che gli scavi riprendano quanto prima, in modo da recuperare i reperti fossili di dinosauri ancora presenti nelle rocce.

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