Vi sarà
sicuramente capitato di alzare gli occhi al cielo durante la notte del 10
agosto per subire il fascino della scia luminosa delle stelle cadenti.
Esprimendo il vostro desiderio vi sarete accorti usando un semplice binocolo
che la superficie della Luna non è uniforme, bensì bucherellata. Sono le tracce
del bombardamento di meteoriti che da miliardi di anni colpiscono il nostro
satellite. Le meteoriti sono dei corpi solidi di natura rocciosa /ferrosa che
impattano un qualsiasi pianeta del Sistema solare. Da quando è iniziata l'era
spaziale con l'esplorazione della Luna si sono scoperti una quantità di crateri
incredibile. Difatti l'esplorazione del nostro satellite
con le missioni Apollo ha permesso di determinare oltre alla composizione
mineralogica delle meteoriti anche il loro flusso nel corso del tempo. Si è
scoperto che le meteoriti sono state molto abbondanti durante i primi 500
milioni di anni del Sistema Solare per poi ridursi e che la Luna come la Terra
sono soggette allo stesso
bombardamento, data la loro vicinanza nello spazio.
Chi di voi
ricorda nello scorso 17 marzo 2013 cosa è accaduto? Una meteorite ha impattato
la superficie lunare mentre il nostro pianeta è stato interessato dall'arrivo
di un grande numero di meteore. L'impatto del meteorite filmato dalla NASA ha
causato una gigantesca esplosione sulla Luna che in quella notte per qualche
istante è stata visibile perfino dalla Terra senza alcun telescopio.
Ma come si
forma un cratere di impatto sulla Luna?
Abbiamo
incontrato questo piccolo scienziato che con un esperimento molto semplice ci
aiuterá a comprendere questo fenomeno che sappiamo ormai molto comune.
Simulando il
suolo lunare, ha versato della farina su un piatto. Poi ha lasciato cadere da 2
differenti altezze la pallina rossa, ossia il meteorite. Noterete che la
distanza di caduta del meteorite rosso determina la dimensione del cratere
lunare.
Un meteorite
quando raggiunge il suolo di un qualsiasi pianeta o satellite possiede un'alta
energia cinetica per effetto della sua velocità. Impattando, l'energia cinetica
si trasforma in parte in energia termica che fonde una parte dei frammenti
provocati dall'urto e in parte in energia meccanica che produce sicuramente
l'effetto più evidente, cioè il cratere. La zona di impatto subisce una
pressione fortissima che si propaga nel terreno come un'onda. Il suo passaggio
provoca la vetrificazione di alcuni minerali o la ricristallizzazione, ma
l'enorme spinta frattura le rocce sottostanti le comprime e le espelle verso
l'alto, con la conseguente formazione del cratere.
Come sappiamo la Terra e la Luna sono molto vicine e quindi
subiscono questi bombardamenti spaziali allo stesso modo. Ma perché il
numero dei crateri lunari è così elevato rispetto a quello della Terra? Anche
in questo caso il nostro giovane scienziato con un esperimento che simula la
superficie lunare e quella terrestre spiega la differente azione degli agenti
esogeni.
Mentre sulla
Luna non c'è alcuna atmosfera, quindi mancano del tutto vento, pioggia o altri
agenti atmosferici, sulla Terra questi agiscono alterando la sua superficie a
causa dei processi di erosione. Quando si creano delle impronte o dei crateri
sulla superficie lunare non c'è alcun
fenomeno che li spazzi via, mentre il suolo terrestre viene alterato
continuamente dagli agenti atmosferici.
Pensate che una delle impronte degli astronauti dell'Apollo 11 scesi sulla Luna il 20 luglio del 1969 rimarrà per sempre sulla superficie lunare. Almeno fino a quando un impatto di una meteorite la cancellerà!
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