lunedì 23 settembre 2013

DOLINE E SINKHOLES NEL PROBLEMA DELLE CONOSCENZE SUL CARSO CLASSICO

La dolina di Orlek - Foto di Roberto Valenti
Scorrendo un po’ a caso, il pensiero di coloro che attualmente perseguono la loro attività conoscitiva sul Carsismo, si ritrova di coniazione abbastanza recente il termine anglosassone sinkholes. Non sono riuscito a comprendere se si vuole sostituirlo o aggiungerlo oppure usarlo con altro significato al classico termine, di dolina. Per tanto con questo scritto tenterò di fare un po' di chiarezza nella terminologia usata finora.
Permettetemi innanzitutto che vi chiarisca da dove proviene il termine dolina”, che da oltre 160 anni viene usato negli studi carsici e in tutte le lingue del mondo come termine per indicare la principale se non la più importante manifestazione di origine dissolutiva presente sugli attuali affioramenti di rocce carbonatiche (principalmente calcaree ma anche dolomitiche, oppure gessose). Dolina proviene da dolche in sloveno significa "valle". Di conseguenza dolina, nella parlata locale, avrebbe il significato di piccola valle, vallicola o vallecola.  Questa definizione di dolina è limitata alla parlata slovena utilizzata nell’area del Carso Triestino, ora Carso Classico ed in quello del Notranjski Kras (Carniola), mentre nella lingua slovena il termine in uso è “vrtaca”.
I. Gams & J. Kunaver (1973), affermano che "the word dolina was adopted from the Slovenian language first into the German literature on the subject and from there it has spread to literature in other languages". In tale opera tuttavia gli autori usano anche  il termine di sinkholes.
Erroneamente per molti anni, le doline sono state definite quale la principale manifestazione del carsismo epigeo, mentre costituiscono l’apertura più importante di accesso delle acque meteoriche in profondità del carsismo ipogeo.
Il  termine anglosassone di sinkholes, se  letteralmente si ritiene valido il significato di  - scarico - in tale forma non contrasta affatto con dolina, dove è logico considerare che dal fondo della sua struttura  di apertura dissolutiva a cono rovescio, continui in profondità con elementi a pozzo.
Però in diversi recenti testi carsici o carsologici, tali termini dolina o sinkholes, sono anche legati a fenomeni di sprofondamento. Altre volte il termine dolina viene inteso come cavità, che secondo il mio modesto punto di vista invece è sinonimo di grotta, non di dolina, ciò vale almeno sul Carso Classico.  
Esiste anche il concetto delle “doline di crollo”, che sono state confuse con le “cavità di crollo”, presenti però in natura piuttosto raramente. Tale importante argomento era stato affrontato dal sottoscritto, in occasione del 6° Congresso Nazionale di Speleologia, tenuto a Trieste nel 1954. Veniva precisato che tale morfotipo carsico è determinato da una "cavità di crollo, per altri dolina di crollo da cavità preesistente", dove l’apertura verso l’esterno in corrispondenza della volta della cavità, avviene soprattutto, a causa del continuo abbassamento delle superfici carsiche per processi dissolutivi. Quindi, nel concetto del meccanismo genetico, non si tratta di dolina, ma dell’apertura verso l’esterno di una cavità o grotta a galleria di genesi paleo-fluviale, almeno come viene intesa negli studi sul nostro Carso.
Trovo anche il concetto di sinkholes legato alla risalita di fluidi idrotermali da fratture profonde, ossia dal così detto carsismo ipogenico, cioè quello prodotto da un agente aggressivo come il solfuro di idrogeno, la cui provenienza è dal basso verso l’alto. La definizione è esattamente il contrario di quanto viene invece definito, da un punto di vista anche paesaggistico, dalla stessa antichissima parola (Karst, Kras, Carso), derivata dal preindoeuropeo “karra” = roccia.
Tale processo ipogenico quando nella sua risalita incontra delle rocce carsificabili  dà luogo, in senso contrario alla gravità a dei fenomeni di consumazione chimicamente dissolutiva, producendo così dei “vuoti”. Del resto uno dei padri del carsismo italiano Michele Gortani (1948), a tale proposito, considera tali manifestazioni endogene, come "il riscontro in profondità dell’asportazione di grandi quantità di calcari". Come si legge, concettualmente non mi sono spostato da quanto affermato a tale proposito dal Gortani.  Appare dunque, almeno un po’ difficile definirli con il termine legato al processo carsico. 
A proposito dell’evoluzione dei sistemi carsici, aggiungerei la necessità, più volte già accennata, di considerare l’attuale superficie carsica il risultato di una consumazione dissolutiva anche di parecchie centinaia di metri, avvenuta nel corso delle decine di milioni di anni (consumazione post orogenetica), con modificazioni strutturali epigee ed ipogee, strettamente condizionate dalle variazioni litologico-stratigrafichetettonico-strutturali e deformative, la cui lettura o interpretazione attuale, può essere soggetta a numerose ed anche incerte variabili, per cui bisogna fare molta attenzione nel trarre delle conclusioni e riferendole soprattutto a dei termini nuovi.


Fabio Forti
Bibliografia essenziale

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Cucchi F., Forti F. & Ulcigrai F. (1994) - Valori di abbassamento per dissoluzione di superfici carsiche. Acta Carsologica, Acad. Scient. et Artium Slov., Inst. Carsol.,  23, (3) : 55-62, Ljubljana.
Forti F. (1954) - Le doline di crollo da cavità preesistenti nel Carso Triestino. Atti 6° Congr. Naz. Speleol.: 34-39, Trieste.
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Forti F. (2002) – I “limiti” di competenza del Carso Classico. Saggio storico e geografico. (Osservazioni su di una proposta di F. Sustersic). Alpi Giulie, 96, (2): 18-28, Trieste.
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Marussi A. (1946) - Saggio storico di cartografia giuliana, dai primordi al secolo XVIII. In occasione della mostra di cartografia regionale curata dalla S.A.G., sez. di Trieste del  CAI: 1-31, Trieste.
Morlot A. (1848) -  Ueber die geologischen Verhaeltnisse von Istrien. Naturw. Abh. H. 2,  Wien.
Stefanini S., Ulcigrai F., Forti F. & Cucchi F. (1985) - Resultats experimentaux sur la degradation des pricipaux lithotypes du Karst de Trieste. Act. Coll. 16 Congr. Nat. Speleol., Nancy-Metz, (1985), Spelunca, mem. 14:  91-94.
Vedere anche nei riferimenti su di alcuni lavori presenti in:
La ricerca carsologica in Italia – Congresso Nazionale, tenuto a Frabosa Soprana (Cn) – Grotta di Bossea, 22-23 giugno 2013 – Presentazione del Convegno e riassunti dei lavori. (Provincia di Cuneo).

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