Continua l'appassionante intervista a Fabio Forti. Questa volta ci insegna a misurare la dissoluzione delle rocce calcaree con il micrometro.
- Da 34 anni conduce delle misure micrometriche sulle consumazioni delle diverse litologie carsiche. Di cosa si tratta, come vengono fatte tali misure e quali sono i risultati?
La mia vita di ricercatore di “cose
carsiche” è stata tutta una serie di
combinazioni. Eravamo nel 1970. Ero andato ad Obertraun in Austria, ai piedi del
grande massiccio carsico del Dachstein, ad un convegno internazionale di
terminologia carsica, dove rappresentavo il nostro paese. Nel corso delle varie
sedute di lavoro, seduto vicino a me c’era Juri
Kunaver di Lubiana. Parlavamo in tedesco,
lingua indispensabile perché tutta la
letteratura carsica, di una certa qualità scientifica ed interesse è in tedesco. Mi
aveva mostrato una pubblicazione in inglese. Avevano costruito uno strumento a
lettura micrometrica per misurare la dissoluzione delle rocce. Mi fece omaggio
della pubblicazione. Avevo trovavo interessante lo studio, ma ero sempre
occupato in mille altre faccende, oltre
a quelle del mio lavoro presso la direzione dell’Italcantieri.
Passarono gli anni. Siamo nel 1979 e non avevo scordato quella
pubblicazione, ma purtroppo l’avevo persa. Un giorno
parlando con altri colleghi speleologi, uno dei quali era un appassionato di strumentazioni meccaniche, gli raccontavo di aver
visto rappresentato nella pubblicazione che avevo perduto, uno strumento fatto in un certo
modo e dotato di “micrometro”, che si doveva appoggiare
su 3 particolari chiodi in acciaio inossidabile, che andavano fissati alla
roccia, mediante foratura e cementati. Si trattava di un sistema di auto
centratura strumentale. Questo mio collega lo costruì puntualmente, reinventandolo.
Micrometro |
Il video con Fabio Forti mostra il sistema di centratura del micrometro sulla prima stazione di misurazione della dissoluzione dei calcari, denominata GG1, proprio dietro il Centro visite della Grotta Gigante.
Fulvio Forti, figlio di Fabio e guida alla Grotta Gigante ci spiega la storia trentennale di questa stazione di misurazione all'interno della stessa grotta. In questo caso i dati misurati verificano l'accrescimento delle stalagmiti.
- So che la sua attività di ricercatore continua. Di che cosa si sta occupando in questo periodo?
Abitato di Contovello vicino a Prosecco. Stratificazioni calcaree verticali |
In questo fenomeno di sovrascorrimento c’è qualche cosa che potrebbe
riguardare una teoria che non è stata
molto seguita, perché secondo
i miei studi contrasta in pieno con la teoria della così detta - Deriva dei Continenti o della Tettonica
delle zolle - che penso, forse, dovrà essere
ripresa e verificata in futuro.
Seguendo invece la teoria delle catene doppie - centralidi
ed esternidi - sostengo che la zona carsica sia stata condizionata dallo scorrimento causato da fuoriuscite magmatiche prodottesi da una grande frattura centrale avvenuta in
corrispondenza di un bacino di geosinclinale che ha spostato lateralmente le rocce sedimentarie ivi presenti, creando
così degli imponenti
sovrascorrimenti di molti chilometri. Noi siamo al margine di questo
fenomeno di sovrascorrimento, per cui le stratificazioni delle rocce
sedimentarie calcaree, nel loro avanzamento verso SW, più che piegarsi al margine
esterno del Carso triestino, si sono fratturate e talora sono state anche
violentemente raddrizzate, verticalizzate e notate bene, in certi casi (Rupi di Prosecco e Falesie
di Duino) anche senza fratturarsi.
Mi rendo conto che ciò darà fastidio a molti esperti. Come già detto, in questa zona si passa da tratti di
pendenza stratigrafica da 45°a 90° poiché ci sono delle faglie di
tipo trascorrente, normali alla
direzione della stratificazione dove chiaramente vi è un risultato di spinte
differenziate che hanno dato luogo a questo importante e non considerato
fenomeno. Sto studiando queste cose
perché ritengo sia importante
lasciare questi miei ultimi lavori ai posteri. E poi è anche importante
sottolineare che questo fenomeno interessa il carsismo e le grotte perché almeno in parte può cambiare tutta la
questione della geologia e geomorfologia del Carso.
Risorgive del fiume Timavo nei pressi della Chiesa di S. Giovanni in Tuba |
Altro argomento del quale mi sto occupando è quello relativo alle variazioni (in senso geologico) del livello del mare. E’ piuttosto strano che tutti gli studiosi considerino che lo zero del livello marino sia sempre identico a quello attuale, pur parlando di variazioni per cause esterne (glaciazioni). Ma non diciamo stupidaggini! Il mare ha oscillato da meno 3000 metri a più 300 metri nel corso di milioni di anni. Non l’ho detto io, ci sono ricerche scientifiche al riguardo. Tali grandi variazioni del livello del mare hanno portato a profonde mutazioni di qualsiasi tipo di morfologia, in particolare quella ipogea del Carso. La speleologia ne ha rilevato chiaramente alcune. Nel sistema di galleria di risorgiva del Fiume Timavo si sono ritrovate stalagmiti a 65 metri sotto il livello del mare. Attenzione, queste concrezioni calcitiche si formano soltanto nell’aria e non sott’acqua. E poi questa stalagmite si trova in mezzo ad una galleria fluviale completamente sommersa dall’acqua già da migliaia di anni.
Ecco questi sono gli studi che attualmente perseguo. E' necessario ricercare ancora quali sono le vere cause di queste sommersioni avvenute a livello globale nei mari del nostro pianeta. Certo, queste questioni le avevo già affrontate qualche anno fa, durante le ricerche nell'ambito del progetto "Timavo 2000". Ma è proprio adesso che ci ritorno, invero un po’ tardi, ma con una consapevolezza matura derivante da anni di studi e ricerche.
Ecco questi sono gli studi che attualmente perseguo. E' necessario ricercare ancora quali sono le vere cause di queste sommersioni avvenute a livello globale nei mari del nostro pianeta. Certo, queste questioni le avevo già affrontate qualche anno fa, durante le ricerche nell'ambito del progetto "Timavo 2000". Ma è proprio adesso che ci ritorno, invero un po’ tardi, ma con una consapevolezza matura derivante da anni di studi e ricerche.
CONTINUA LA PROSSIMA SETTIMANA CON LA QUARTA PARTE DELL'INTERVISTA
" E’ piuttosto strano che tutti gli studiosi considerino che lo zero del livello marino sia sempre identico a quello attuale, pur parlando di variazioni per cause esterne (glaciazioni). "
RispondiEliminastranissimo ? no falso. Tutti gli studiosi considerano che lo zero marino sia variato di circa 120 metri più e più volte negli ulitmi 2 milioni di anni, a cause delle fasi glaciali